Facciamo la conoscenza di Simone Pafundi, il “Messi italiano” nonché il più giovane a esordire in Nazionale A negli ultimi 100 anni
L’Italia ieri sera ha vinto in rimonta per 3-1 contro l’Albania la prima delle due amichevoli (l’altra domenica prossima contro l’Austria a Vienna) che chiudono il 2022 degli Azzurri guidati dal Ct Roberto Mancini.
Un match, quello andato in scena all’Air Albania Stadium di Tirana, che evoca dolci ricordi ai romanisti visto che è stato il teatro in cui hanno sollevato il trofeo della Conference League anche se in quell’occasione si chiamava “Arena Kombetare“, che ha messo in vetrina uno straordinario Vincenzo Grifo, autore di una doppietta, la seconda in azzurro.
Continua, quindi, il momento di forma smagliante dell’italo-tedesco (è nato in Germania da genitori italiani, motivo per il quale ha anche la cittadinanza italiana) che con i suoi gol, 9 di cui 3 nell’ultimo match prima della sosta per i Mondiali, sta trascinando il Friburgo che al momento in Bundesliga occupa la piazza d’onore alle spalle del Bayern Monaco, avanti di quattro lunghezze.
Simone Pafundi, il “Messi italiano”
Serata indimenticabile anche per Simone Pafundi a cui sono bastati pochi minuti in campo per riscrivere la storia del calcio italiano: infatti, con i suoi 16 anni, 8 mesi e 2 giorni è il primo giocatore negli ultimi 100 anni a fare il proprio debutto con la maglia azzurra prima di compiere i 17 anni.
Nella storia della Nazionale Simone Pafundi, trequartista dell’Udinese e stella della Primavera della squadra friulana, è il terzo giocatore più giovane a esordire in Nazionale A. Prima di lui Rodolfo Gavinelli nel 1911 (16 anni, 3 mesi, 8 giorni) e Renzo De Vecchi nel 1910 (16 anni, 3 mesi, 23 giorni) mentre alle spalle di Pafundi c’è Gianluigi Donnarumma (17 anni, 6 mesi, 4 giorni).
Pafundi, che ha esordito in Serie A il 2o maggio scorso nel match contro la Salernitana, è entrato all’89’ al posto di Verratti e durante i pochi minuti in campo si è messo mostra con quattro tiri e sfiorando anche il gol. Talento e personalità per il classe 2006 le cui movenze a molti addetti ai lavori ricordano quello di un certo Leo Messi. Paragone improponibile, e forse perfino irriverente verso la “Pulga”, ma Pafundi ha la stoffa…Azzurra e, quindi, si farà. Diamogli solo il tempo di crescere e di dimostrare tutto il suo enorme potenziale.