Roberto Mancini lancia un grido d’aiuto: i cinque convocati che hanno fatto molto discutere, la Nazionale ha un problema serio.
La Nazionale italiana ha un serio problema e Roberto Mancini non sa più cosa fare. E’ evidente. Mescola carte, prova a convocare nuovi calciatori, eppure il risultato è sempre lo stesso. E alla fine, deve adattare giocatori in ruoli che non gli appartengono.
Il vero problema dell’Italia è il reparto offensivo. Ciro Immobile è l’attaccante titolare, probabilmente per il prossimo biennio. Successivamente – o contemporaneamente – toccherà a Gianluca Scamacca raccogliere l’eredità del bomber della Lazio. Intanto, a causa degli infortuni, spesso e volentieri il commissario tecnico degli Azzurri si è ritrovato senza il suo titolare e con pochissime alternative in attacco.
Infatti, nell’ultimo anno, Mancini è stato costretto a convocare attaccanti dalla media gol del tutto discutibile. Dalla lista dei calciatori chiamati a disputare i playoff contro la Macedonia, fino alle amichevoli contro Albania e Austria, il ct ha cercato di pescare dalla Serie A il centravanti di riserva, senza riuscirci.
Mancini, caos in attacco: i cinque convocati finiti nel dimenticatoio
Il primo attaccante convocato a risolvere le sorti della Nazionale italiana è stato Joao Pedro. L’ex centravanti del Cagliari è stato chiamato a giocare i playoff dei Mondiali, ma all’epoca aveva segnato solo 1 gol da inizio anno a causa dello scarso rendimento suo e della formazione rossoblu. Successivamente, ha chiuso la stagione con altri tre gol e non è stato più convocato in Nazionale. Ha fatto molto scalpore anche la chiamata di Belotti a giugno 2022. L’attaccante del Torino sta attraversando un periodo davvero buio della sua carriera e ora si ritrova con solamente due reti segnate con la divisa della Roma. Tant’è che Mancini gli preferisce addirittura Pinamonti.
L’attaccante del Sassuolo è il titolare della formazione nerazzurra, ma non è prolifico: solo 9 gol da gennaio a novembre. Media non eccellente. E ancora, nei mesi scorsi Mancini ha provato anche con Gabbiadini (2 gol nel 2022) e Cancellieri (una sola rete nel 2022). Insomma, all’Italia mancano i centravanti. E pensare che al Mondiale del 2006 Lippi portò Iaquinta e Inzaghi, lasciando a casa attaccanti che avevano segnato tantissimo in stagione, come Lucarelli, Rocchi e Tavano.
Non è un mistero che Mancini sia scontento dell’operato dei club e della federcalcio. Mancano punte italiane affidabili in Serie A, tant’è che il mister è costretto ad utilizzare Raspadori falso nueve: ruolo che al Napoli ricoprirà solo in casi estremi. Il ct guarda con speranza all’Europeo del 2024, ma presto devono esplodere nuovi bomber affamati. Il tempo inizia ad essere poco.