Gravina sconcertato per la notizia dell’arresto del procuratore capo dell’Aia per traffico di stupefacenti: i dettagli della vicenda
Maxi-operazione antidroga messa a segno dalla Guardia di Finanza a Milano. Tra i 42 arrestati compare anche Rosario D’Onofrio, procuratore capo dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri.
La Guardia di Finanza ha stroncato un traffico di stupefacenti che ha trasportato nel nostro Paese tonnellate di marijuana e hashish dalla Spagna in Lombardia.
“Sono sconcertato“. Queste le poche, ma significative parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, a commento della notizia dell’arresto per traffico internazionale di stupefacenti di Rosario D’Onofrio.
La notizia che ha sconvolto Gravina: i dettagli
Sarebbero sei le tonnellate di marijuana e hashish che viaggiavano dalla Spagna alla Lombardia, trasportate nel giro di due anni e nascoste tra i bancali di frutta o verdura ma anche in un carro funebre in modo da sfuggire agevolmente ai controlli. E poi un mare di profitti illeciti trasferiti all’estero con meccanismi di compensazione informale. E addirittura smartphone dotati di sofisticate applicazioni per la trasmissione criptata delle comunicazioni e pagamenti pure in bitcoin. Sullo sfondo clienti vicini al mondo della musica e dello spettacolo.
Una maxi-operazione quella stroncata dalla Guardia di Finanza di Milano. Il nome di spicco è quello del procuratore dell’Aia, ora dimissionario, Rosario D’Onofrio, che era anche già stato arrestato in flagranza di reato nel maggio 2020. Durante il periodo del lockdown, infatti, avrebbe indossato la divisa per circolare senza problemi e consegnare la sostanza stupefacente o il denaro provento dello spaccio a cittadini cinesi affinché li trasferissero illegalmente in Spagna.
Una notizia che ha dunque scosso anche l’ambiente calcistico. Le dimissioni di D’Onofrio, entrato nella disciplinare Aia nel 2013 sotto la presidenza Nicchi, sono state presentate nelle ore immediatamente successive all’operazione all’Aia. D’Onofrio era stato nominato capo dell’ufficio che indaga su eventuali irregolarità degli arbitri sotto la gestione Trentalange.
Ora la Figc assumerà tutte le decisioni necessarie a tutela della reputazione del mondo del calcio e della stessa classe arbitrale.