L’agente di De Ketelaere, sempre più oggetto misterioso del Milan, chiede tempo per il suo assistito come quello di cui hanno beneficiato Leao e Tonali
Altra scialba prova di Charles De Ketelaere nello 0-0 tra la Cremonese e il suo Milan, che ha fatto precipitare i rossoneri e meno 8 dallo schiacciasassi Napoli, con le pungenti critiche all’indirizzo del trequartista belga, l’investimento più costoso del mercato estivo milanista, che ormai fanno da corollario a ogni sua apparizione in campo.
Tuttavia, per Stefano Pioli, con il pieno supporto dalla dirigenza del Milan, il giocatore ha talento e va aspettato. In fondo, in casa rossonera ci sono due precedenti incoraggianti. Anche Sandro Tonali e Rafael Leao hanno avuto bisogno di tempo prima di imporsi come due pedine imprescindibili dello scacchiere rossonero.
Dunque, perché non concedere tempo anche al belga? E’ quello che ha invocato l’agente di De Ketelaere, Tom De Mul: “Sta vivendo delle difficoltà, ma sono normali e gli va dato tempo“.
La giovane età e l’impatto con un campionato di livello superiore a quello di provenienza, la Super League belga, rappresentano senza dubbio delle attenuanti. Inoltre giocare con il contagocce (è reduce da cinque panchine consecutive) non agevolano il suo ambientamento alla Serie A. Infine, a influire negativamente sulle sue prestazioni anche le enormi aspettative dei media, come sottolineato, a Sjotcast Podcast, dal suo agente: “Il primo anno in un top club è inevitabile avere alti e bassi. Le aspettative enormi che si sono create giocano un ruolo importante visto che dai media c’è molta attenzione“.
Tuttavia, De Ketelaere non è esente da colpe. Dopo un inizio promettente, con tanto di assist, è andato spegnendosi, con il suo minutaggio che conseguentemente e proporzionalmente si è ridotto. Il punto di svolta sarebbe potuto essere il gol a porta sguarnita che il trequartista belga si è divorato contro il Monza e anche contro la Cremonese il numero 90 rossonero è entrato in campo con poca convinzione denunciando limiti sotto il piano della personalità.
Insomma, l’investitura di nuovo Kakà, come lamentato dal suo agente, non gli ha affatto giovato: “Charles è in un momento difficile, ma lavora per migliorare. L’unico obiettivo che ha è questo. Diciamo che il paragone con Kakà sarebbe stato meglio non farlo. In ogni caso Pioli e la società gli stanno dando fiducia e sono sereni“.
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