Luciano Spalletti è tra i grandi protagonisti del super avvio del Napoli e in carriera non si è mai ritrovato a +8 sulla seconda in Serie A: può invertire un brutto trend
Ancora grandi meriti per il tecnico di Certaldo, che con i suoi cambi ha saputo indirizzare la sfida contro l’Empoli, trasformandola da una gara trappola alla decima vittoria consecutiva del suo Napoli in campionato. In 14 partite, gli azzurri hanno ottenuto 12 vittorie e 2 pareggi, che si sommano ai 5 successi su 6 gare di Champions League.
Un avvio clamoroso, che testimonia un lavoro impressionante da parte della dirigenza azzurra, capace di sostituire dei veterani della squadra con profili sconosciuti ai più, e di Luciano Spalletti, che ha permesso ad ognuno di loro di rendere anche sopra ogni più rosea aspettativa. Dalle contestazioni e i numerosi dubbi di inizio anno, che facevano presagire al massimo una lotta per il quarto posto, ad un +8 sulla seconda ad una partita dalla sosta Mondiale.
Dati alla mano, Spalletti non è mai riuscito ad ottenere 8 punti di vantaggio sulla seconda classificata durante un campionato di Serie A. Non c’è riuscito nel suo primo approdo alla Roma, né durante il suo bis quando sfiorò lo Scudetto per poi crollare nella storica partita contro la Sampdoria. Un traguardo che anche in Russia (tenendo in considerazione il secondo campionato vinto, poiché iniziato dalla prima giornata e non in corsa ndr), ha raggiunto solamente a 3 turni dalla fine con il suo Zenit nei confronti del CSKA di Mosca (+7 a tre dalla fine). Chiuse poi la stagione 2011/2012 addirittura con 13 lunghezze dallo Spartak secondo.
Una prima volta storica, dato che anche lo scorso anno in Italia non si spinse oltre i tre punti di distacco sul Milan, proprio dopo 14 turni. Anche in caso di k.o. contro l’Udinese e di vittoria del Milan sulla Fiorentina, il vantaggio sarebbe comunque di 5 lunghezze dopo 15 giornate, contro il +1 dello scorso anno.
A questo si collegano i dati relativi al girone di ritorno. Essendo una prima volta assoluta per Spalletti, sarà ancora più decisivo il girone di ritorno, una sorta di tabù per l’allenatore toscano. In carriera, infatti, solo nel 2005-2006, 2008-2009 e 2016-2017 è riuscito a fare più punti nella seconda parte del campionato, rispetto che alla prima.
Lo scorso campionato, con il suo Napoli, ottenne 42 punti all’andata e 40 al ritorno, non un distacco abissale, ma che fu comunque decisivo per non vincere il campionato e concludere al terzo posto. A 5 turni dal termine del girone d’andata, quest’anno i partenopei hanno già ottenuto 38 punti, che potrebbero diventare 41 contro l’Udinese. Al rientro dalla sosta ci saranno Inter, Sampdoria, Juventus e Salernitana e basterebbe anche solo un altro successo per fare meglio della stagione ormai passata.
A quel punto, nel girone di ritorno, il Napoli dovrà mantenere un ruolino molto simile a quanto si è visto nelle prime 19 partite. Se gli azzurri riuscissero a vincere contro Udinese, Samp e Salernitana, ottenendo così 47 punti, anche perdendo contro Inter e Juve, basterebbe bissare i 40 punti del ritorno dello scorso campionato per chiudere con 87, uno in più di quelli ottenuti dal Milan nella stagione 2021/22 per vincere nuovamente lo Scudetto.
Calcoli che restano tra le righe di un giornalista e che Spalletti non terrà neanche in considerazione, almeno non adesso. Il tecnico toscano dovrà concentrarsi su ogni partita, step by step e solo con il suo splendido calcio potrà sfatare ogni suo tabù e riportare il titolo massimo al Napoli dopo oltre 30 anni.
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