Tuttavia, le cause del ko contro i bianconeri non vanno individuate solo nello scarso cinismo dei nerazzurri: con quello di ieri per mano della Juventus sono ben 5 gli stop dell’Inter contro formazioni di altra classifica: 3-1 a Roma contro la Lazio, 3-2 nel derby in casa dei rossoneri, 3-1 a Udine, 2-1 al Meazza con la Roma. Troppe per poter cullare sogni tricolori e della seconda stella come, d’altronde, certifica l’attuale meno undici dalla capolista Napoli.
Dunque, è un Inter che, a differenza dello scorso campionato, soffre il mal di trasferta e non deve ingannare il fatto che gli uomini di Inzaghi abbiano conquistato la qualificazione agli ottavi di Champions League grazie ai 4 punti su 6 contro il Barcellona. La “malattia” è conclamata e la sconfitta contro una Vecchia Signora incerottata l’ha solo resa più evidente.
Per guarire dal “mal di trasferta” Inzaghi deve lavorare, e anche molto, sulla solidità difensiva della sua squadra: in 13 giornate sono già 19 le reti incassate, di cui 16 in trasferta che ne fanno la peggiore difesa fuori casa, contro le 32 complessive dello scorso campionato. Un rendimento esterno, dunque, lontano anni luce da quello che si richiede a chi nutre ambizioni di alta classifica.
Il rovescio contro gli arcirivali bianconeri ha posto fine alla striscia di 4 vittorie consecutive, iniziata dopo il ko contro la Roma del grande ex Mourinho, con i punti conquistati finora dai nerazzurri lontano da “San Siro”, quindi, che sono appena 9 su 21, lo stesso score del Torino. Meglio dei nerazzurri il Napoli (19/21), l’Atalanta (16/18), la Roma (16/21), la Lazio (14/18), il Milan (11/18) e l’Udinese (11/18).
Con un rendimento esterno del genere non si va molto lontano, ecco perché Inzaghi è chiamato a trovare con urgenza i relativi correttivi.