Zaniolo è il jolly della Roma, al Derby potrebbe essere fondamentale ma rappresenta anche un potenziale rischio: ecco perchè.
Zaniolo fa la differenza. Il talento di Massa ha dimostrato agli scettici che oltre alle parole ci sono i fatti e in campo contano quelli: a chi lo accusava di egoismo e poca complicità con il gruppo ha risposto con i gol e gli assist. Contro il Ludogorets due rigori procurati e una rete, quella decisiva, che ha chiuso la partita. Sua anche la marcatura a Tirana, pesantissima, che ha portato alla Roma il primo trofeo europeo della gestione Mourinho. Stesso discorso per la proprietà: i Friedkin sorridono (anche) grazie a lui. Una gioia per gli occhi (e non solo) quando è in giornata.
La giusta ricompensa dopo stop forzati e infortuni. 22 numero perfetto che può dare quella sicurezza offensiva quando le partite si mettono male. Tuttavia, insieme ai tanti pregi, il ragazzo ha anche un difetto. È molto nervoso. Sente la partita più di altri, quando la situazione è complicata ragiona poco e spesso prevale l’impulsività: vero e proprio tallone d’Achille che gli è costato già più di qualche partita importante. La Lazio lo sa bene e cercherà di premere su questo punto.
Zaniolo, croce e delizia. Il motivo è nei numeri: da quando gioca in giallorosso ha collezionato 35 ammonizioni, è stato squalificato 5 volte ed è uscito anzitempo dal campo altre 2 per rosso diretto. Solo una partita saltata, invece, per doppio giallo. Tesoretto della discordia che non promette bene in vista del Derby. Anche i più grandi sono caduti nelle grinfie di quella partita: De Rossi docet.
La sfida con la Lazio non è mai come le altre. C’è chi la sente di più e spesso potrebbe superare un limite. La Roma spera che il talento di Massa tenga a freno i bollori e restituisca tutto l’agonismo soltanto in mezzo al campo, senza compromettere la gara con qualche gesto inconsulto. In ogni caso si fa strada anche la presenza di Volpato: secondo a nessuno per energie e dinamismo in quella zona del campo.
Mourinho, per evitare guai, dovrebbe fare come fece Ranieri nel 2010. In quel 18 Aprile il tecnico di Testaccio escluse due tra i più nervosi: Totti e De Rossi. Scelta apparentemente folle che pagò. La Roma, infatti, vinse 2-1 in rimonta. Determinante la doppietta di Mirko Vucinic, oltre al rigore parato da Julio Sergio su Floccari. Tommaso Rocchi a segno tra le fila biancocelesti. Lo Special One, più di dieci anni dopo, paga gli infortuni. Quindi non avrà molte scelte: preservare Zaniolo, tuttavia, potrebbe essere un’opzione.
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