Maradona poteva giocare in Inghilterra, il clamoroso retroscena spiazza tutti. L’ex Pibe de Oro è stato nel mirino di un club d’Oltremanica
E’ l’icona per eccellenza del calcio mondiale, il simbolo stesso del gioco più amato e seguito del mondo. Di Diego Armando Maradona, scomparso due anni fa a soli 60 anni, si è raccontato praticamente tutto o quasi. Ma ogni tanto salta fuori qualche curioso retroscena utile a rendere ancora più leggendaria la sua vicenda terrena.
Maradona, come più o meno tutti sanno, ha iniziato a giocare a calcio sui campetti polverosi delle bidonville di Bueons Aires. Ma molto presto il suo strepitoso talento ha cominciato ad attirare l’attenzione di parecchie società, argentine e non.
La prima tappa da professionista del Pibe de Oro fu l’Argentino Juniors con il quale Dieguito esordì a soli 16 anni. A 19 Maradona era già una star del calcio sudamericano e anche in Europa si iniziava a parlare di lui come di un predestinato.
Argentinos Junior, Boca Juniors, Barcellona, Napoli, Siviglia, Newell’s Old Boys e di nuovo Boca. Queste sono i club di cui Maradona ha indossato la maglia. In tre di questi il fuoriclasse argentino ha inciso decisamente più che altrove, ma la sua carriera avrebbe potuto prendere una piega completamente diversa.
Come ha raccontato qualche tempo fa il quotidiano The Guardian, a portare Maradona in Europa è stato il Barcellona ma questo privilegio avrebbe potuto toccare a una società inglese del tutto estranea al circuito dei grandi club.
Maradona poteva giocare nello Sheffield United
Ad essersi accorto per primo del talento inarrivabile di Diego fu infatti lo Sheffield United. Si parla del 1978, quando il fenomeno Maradona doveva ancora esplodere definitivamente. L’allenatore Harry Haslam vola in Argentina a cercare giovani campioni e si imbattè in questo ragazzino straordinario che tutti chiamano El Pelusa. Impossibile non notarlo e non fare un’offerta per lui: 200mila sterline.
Una cifra ridicola per gli standard odierni, ma considerando che un anno dopo Trevor Francis diventerà il primo calciatore da un milione di sterline, non proprio pochi soldi per un ragazzo non ancora diciottenne. Ma lo Sheffield in quel momento era in seconda divisione e non poteva fare spese folli. E quindi la dirigenza ne bloccò l’acquisto, roba da mangiarsi le mani per anni.