La frecciata di Totti nel documentario su Mazzone è solo l’ultimo capitolo del rapporto compromesso con Spalletti
“Se ci fosse ancora Mazzone alla Roma io sarei ancora in campo, penso. Lui mi avrebbe gestito diversamente”. La frase di Francesco Totti contenuta nel docufilm sull’allenatore che guidava la Roma nel giorno del suo primo gol in Serie A è in controluce l’ennesimo indiretto attacco a Luciano Spalletti.
Il rapporto fra i due si è incrinato già a partire dal 2009, quando il tecnico toscano si è dimesso da allenatore della Roma chiudendo la sua prima esperienza in giallorosso. “Non riusciva più a farsi capire. Ormai qualche problema con il gruppo c’era e le sue dimissioni erano inevitabili. E visti i risultati ottenuti con Ranieri direi che ne è valsa la pena”.
Tornato nel gennaio 2016, Spalletti critica pubblicamente Totti. In un passaggio del libro scritto con Paolo Condò, l’ex capitano della Roma racconta di una discussione feroce avvenuta a febbraio 2016. “Ce le diciamo tutte, alla fine di sottinteso non resta nulla”, racconta Totti. E
‘ in quei giorni, precisamente il 21 febbraio 2016, che Totti concede una celebre intervista al TG1 in cui chiede rispetto per la sua storia. Con Spalletti, dice, il rapporto è ridotto a “buongiorno e buonasera. Però lo stimo come persona e come allenatore. Dico alla società Roma di tenerlo in considerazione anche per il futuro. Ma speravo mi dicesse in faccia tante delle cose lette sui giornali”. Spalletti decide di non convocarlo per la partita successiva contro il Palermo. “L‘hanno mandato via da casa sua” commenta Ilary Blasi, con cui Totti era allora felicemente sposato.
A Bergamo, in occasione di Atalanta-Roma, c’è l’ultimo duro litigio. E’ il 17 aprile 2016. “Quando rialzo la testa – scrive Totti nel suo libro “Un capitano” -, mi trovo la faccia di Spalletti a un centimetro dalla mia. Mi aspettava. ‘Basta, hai rotto le palle, pretendi ancora di comandare e invece te ne dovresti andare, giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso’. Il tutto gridato a massimo volume. È l’ultimo litigio tra me e Spalletti, nel senso che perdo le staffe anch’io e ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione. Di lì in poi, chiuso“.
Totti, peraltro, ha segnato il gol del 3-3. “Ha calciato in porta come l’altra volta ha dato un pallone: se ne dava tre, facevamo tre gol. Dal punto di vista giornalistico e di sentimenti, ci fa piacere questa attenzione, ma è sempre la squadra che raddrizza. Mai un giocatore” commenta Spalletti.
Totti, gli ultimi litigi con Spalletti e le continue frecciate
La Roma chiude la stagione al terzo posto, e il 7 giugno il capitano rinnova il contratto. “E’ ufficiale: Francesco Totti indosserà la maglia della Roma per un’ultima stagione” si legge nel comunicato della società. Fino a quel momento, il capitano non aveva mai parlato apertamente di ritiro dopo il 30 giugno 2017.
I rapporti fra Totti e Spalletti restano tesi. “Spalletti è stato un uomo piccolo. Punto. E’ la verità. A parole ha detto delle cose stupende, ma a parole. Invece lo subisce” dice Ilary in un’altra celebre intervista del settembre 2016.
“Basta giochini o attenzioni a cose che non portano il bene nella Roma. I tifosi chiedono unione, coesione e rispetto” risponde Spalletti, che registra un video ironico per il 40mo compleanno di Totti. A fine 2017, il tecnico lascia la panchina giallorossa per la seconda volta.
“Penso di essere stato sempre lo stesso, ma sono successe delle cose che hanno determinato alcuni comportamenti diversi” ha detto a Sky nel 2020. Ma i tifosi hanno continuato a stare dalla parte di Totti. E hanno bersagliato l’attore Gianmarco Tognazzi, “reo” di aver interpretato Spalletti nella serie “Speravo de morì prima” che ha messo in scena proprio l’epilogo della carriera del capitano della Roma.