Intervenuta ai microfoni di Calciomercato.it in diretta su TvPlay, Paola Fucilieri, giornalista del Giornale, ha parlato della situazione inerente all’omicidio che ha coinvolto l’ex capo ultras dell’Inter Vittorio Boiocchi.
Intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TvPlay, Paola Fucilieri, giornalista del Giornale, ha parlato dell’omicidio di Vittorio Boiocco, ex capo Ultras dell’Inter.
SUL CAPO ULTRA DELL’INTER – “Allora Vittorio Bioiocchi è stato per 40 anni il capo ultras dell’Inter. In particolare aveva fondato il Boys San. Nonostante fosse un pluricondannato e sotterrato dai Daspo, sabato è andato a San Siro ad incitare i Boys. Poi è andato in casa con lo scooter, dietro di lui è arrivato un altro scooter con due killer che lo hanno freddato. Volevano essere sicuro di farlo fuori, è morto all’Ospedale San Carlo. I Boys, dopo che si è sparsa la notizia, hanno fatto fare un deflusso forzato durante il secondo tempo di Inter-Samp. La gente è stata buttata fuori. Vittorio era un pluripregiudicato, aveva precedenti per estorsione, traffico di droga, arresto di persona etc. Aveva fatto 26 anni di carcere. L’Inter ha fatto benissimo a dissociarsi, la curva in sè non c’entra niente..”
COME POTREBBE EVOLVERE LA SITUAZIONE– “Tutto deve partire dall’alto, dalla Digos. Frequento la questura da 26 anni e non può estirpare il problema, puo fare prevenzione, ma non altro. Voglio dire che non si può dire che può fare tutto la polizia. Tutto deve partire dall’altro. Sullo sviluppo della faccenda posso dire che hanno trovato dei responsabili che riceveranno dei Daspo. Sono state sentite delle persone informate sui fatti, con la squadra mobile di Milano che ha detto che è stata un’opera da professionisti del crimine. Sono aperti tanti fronti. E’ certo che l’atteggiamento delle curve è direttamente proporzionale agli altri comportamenti adottati”.