Dopo l’eliminazione dalla Champions League, Xavi ha parlato del possibile addio anticipato al Barcellona in maniera molto lucida.
Tanti investimenti, nonostante le difficoltà economiche, per riportare il Barcellona in alto. Così si è mosso il presidente Joan Laporta, anche in quanto primo sostenitore del progetto pensato con Xavi sulla panchina blaugrana. Un piano iniziato lo scorso gennaio, che ora ha bisogno di stabilizzarsi al massimo livello, quello al quale la tifoseria e la squadra sono abituati da 20 anni a questa parte.
Eppure, neanche a novembre, già è arrivata la prima delusione per il club catalano, che chiuderà terzo nel girone di Champions League dietro a Bayern Monaco ed Inter. Squadre che hanno fatto venire a galla tutti i problemi dell’organico di Xavi. Per quest’ultimo, in effetti, è un periodo molto complicato, coinciso anche con la sonora sconfitta in Liga contro il Real Madrid.
Questo ha rimesso al centro dell’attenzione la sua posizione, con tanti malumori e le prime voci di un esonero dalla panchina della società con il quale ha scritto la storia. Un addio che Xavi ha commentato in conferenza stampa, sorprendendo tutti proprio poche ore dopo che Laporta aveva ribadito la fiducia nei suoi confronti.
Alla vigilia della partita contro il Valencia di Gennaro Gattusto, l’ex centrocampista ha ben chiarito la propria situazione, non nascondendo l’amarezza per l’eliminazione dalla più importante competizione europea: “Abbiamo preso una bella botta. Ma possiamo ancora lottare per Liga, Coppa, Supercoppa ed Europa League. Per la Champions abbiamo dato tutto, senza riuscirci. Ma l’obiettivo non cambia: quest’anno dobbiamo vincere almeno un titolo“.
Poi, però, Xavi ha aperto anche all’addio al Barcellona: “Non dubitiamo di noi stessi, stiamo lavorando bene, con pazienza e calma. Ed io sento la fiducia del presidente e della dirigenza. Io ci voglio credere, ma poi è ovvio che, se i risultati non arriveranno, arriverà un altro allenatore. Ma intanto noi non abbiamo dubbi su noi stessi,” ha concluso, “a prescindere del risultato che arriva”.
L’impressione, dunque, è che il futuro dell’allenatore è ancora da valutare. Ma la fiducia del club gli permetterà, al netto di eventuali fallimenti, di arrivare sicuramente fino a fine stagione sulla panchina. Poi, come fatto capire davanti alla stampa, conteranno più di tutto i risultati, col Barcellona che ha fretta di tornare al top, anche per portare soldi freschi nelle casse.
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