C’è una squadra in Serie A che segna troppo poco. Il dato è decisamente proeccupante: a quando l’inversione di tendenza?
La Serie A, è risaputo, è uno dei campionati più difficili d’Europa. La grande preparazione tattica delle formazioni italiane pone gli attaccanti di fronte a sfide decisamente complicate. Non è un caso, infatti, che molti attaccanti in Italia facciano fatica a segnare con regolarità rispetto ai campionati esteri.
Ne è un caso lampante l’Hellas Verona, squadra che ha iniziato la stagione nel peggiore dei modi, con l’attuale preoccupante 19esimo posto in classifica. Oltre al posizionamento, è un altro il dato a preoccupare enormemente la formazione scaligera: la sterilità del reparto d’attacco.
Possiamo definirlo come un eco di allarme che ha raggiunto distanze inaudite quello che si riverbera intensamente dall’attacco del Verona. Sono appena quattro i gol siglati in undici giornate dall’intero reparto offensivo, distribuiti tra Henry (l’unico ad averne due all’attivo), Lasagna e Kallon. Il paragone con l’anno scorso è impietoso, ma c’è da dire che molti dei giocatori di punta dell’Hellas sono approdati in altre realtà. Ma nemmeno l’oggettivo ridimensionamento del parco attaccanti può giustificare pienamente l’inquietante sterilità offensiva della squadra appena ereditata da Bocchetti.
L’ultimo regalo del pacchetto avanzato risale addirittura al 31 agosto scorso: rete di Kallon nell’1-1 del Castellani contro l‘Empoli. Da lì in avanti, a riempire il serbatoio di reti della formazione scaligera, è stata principalmente la batteria di esterni (due volte Doig e una Depaoli), con un importante contributo anche della difesa: contro il Milan aveva illuso Gunter, a Reggio Emilia Ceccherini ha colto di sorpresa Consigli con una traiettoria piuttosto beffarda.
L’avvio di Henry è stato molto promettente (due gol nelle prime due di campionato), ma a lungo andare il francese si è spento. Lasagna non è mai stato un goleador e complice il tanto lavoro sporco in fase di non possesso, l’attaccante ex Udinese fatica a concretizzare la manovra. Kallon è più un’arma a gara in corso e vista la giovane età pecca ancora di continuità. Per restare in Serie A è fondamentale ritrovare il contributo degli attaccanti: sarà proprio questa la sfida più impegnativa per il neo-allenatore Bocchetti.
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