Juventus, cos’è la famosa “carta Ronaldo” e perché inguaia i bianconeri

Cristiano Ronaldo è ormai lontano dalla Juventus, adesso spunta però la questione sulla famosa carta della discordia che preoccupa Andrea Agnelli. Qual è la novità e cosa è emerso.

Sarebbe stata ritrovata la famosa carta di Cristiano Ronaldo, del valore di circa 20 milioni di euro. La Procura di Torino è convinta che quella cifra non sarebbe stata inserita nel bilancio, violando di fatto la norma vigente. Nuovi guai per la Juventus sul fronte dell’inchiesta Prisma.

Agnelli carta Ronaldo
Andrea Agnelli e la famosa carta Ronaldo che complica le cose, cosa sta accadendo (ANSA)

Compensi per operazioni mai esistite, contratti giunti in Lega per riduzione degli stipendi e scritture private inguaierebbero e non poco la società di Andrea Agnelli. A riportare la notizia è La Gazzetta dello Sport che parla di novità importanti sul fronte bianconero. Fra gli indagati ci sarebbero infatti 15 persone collegate nel presente e anche nel passato ai bianconeri. L’accusa è di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato.

Juventus, inchiesta Prisma e la famosa “carta Ronaldo”

Ronaldo Juventus
La famosa carta Ronaldo e i problemi di Agnelli (ANSA)

Alcune intercettazioni dello scorso mese di settembre avrebbero infatti messo in luce la presenta carta Ronaldo, documento ritrovato e che potrebbe aprire nuovi scenari sulla vicenda. A parlarne ai microfoni di TvPlay è Gigi Moncalvo, giornalista e scrittore.

“Alla Juventus invece si è voluto fare i furbi, con Andrea Agnelli, Paratici/Arrivabene e Nedved che hanno rischiato grosso. La Procura però non si è arresa davanti al no del Gip, ci sono un po’ di giorni di tempo e bisognerà vedere il risultato del ricorso“, ha ribadito Moncalvo a chiare lettere sulla questione intricata che riguarda la Juventus.

La vicenda però non si ferma e il dibattito prosegue. “Per quanto riguarda appunto la famosa carta segreta di Cristiano Ronaldo, la Juventus anziché essere trasparente e collaborare, come dovrebbe fare una società per azioni, non ha aiutato a cercarla e quindi si è andati al braccio di ferro“, ha concluso il cronista sportivo.

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