Juventus, Paolo Di Canio analizza la sconfitta della squadra bianconera e calca la mano: la stoccata nei confronti di Allegri è lapidaria.
Juventus senza alibi. La squadra di Allegri è fuori dalla Champions League. I bianconeri non superano la fase a gironi consolidando un periodo buio e senza certezze. Non è servito il ritiro in vista del Derby con il Torino: i fantasmi e le paure del recente passato restano. La differenza è che ora l’esonero di Allegri sembra essere possibile. Nonostante la rinnovata fiducia della società nelle scorse settimane, il tecnico sembra essere sotto esame e nulla può scongiurare completamente un suo allontanamento.
A mettere il carico da novanta (come i minuti giocati) ci pensa Paolo Di Canio: l’ex calciatore – ora opinionista Sky – non perdona il gioco e le disattenzioni difensive della Vecchia Signora: “La Juve non è stata all’altezza. Una fase difensiva ridicola: uso questi termini perchè negli spogliatoi se lo staranno dicendo. A certi livelli si utilizzano determinati termini. Cosa abbiamo combinato? Se lo staranno chiedendo”.
Juventus, niente scuse: Di Canio boccia Allegri e i bianconeri
La bordata è raggelante. In studio cala un silenzio di qualche secondo e poi si riprende a parlare: la squadra bianconera bocciata totalmente dall’ex Lazio. Niente attenuanti per un progetto che deve ripartire, ha le possibilità per farlo. Serve soltanto la volontà, quella non può mancare in uno spogliatoio come quello bianconero. Il problema non sono solamente i giocatori.
C’è una falla nel collettivo. Le prossime settimane dovranno servire per individuare cosa non va. Ottenuta la soluzione a questo rebus, tentare una risalita che in campionato ancora non è impossibile. La ridimensionata bianconera non piace a nessuno: a Di Canio, ma anche e soprattutto ad Agnelli che pensa a come rivoluzionare una squadra in crisi con i conti in rosso. Quando il gioco si fa duro, la Juve comincia a giocare. L’inversione di rotta passa anche da quella che, un tempo non troppo lontano, sembrava essere una certezza.