Leonardo Bonucci è il simbolo della crisi della Juve in questo inizio stagione: perché il capitano bianconero è uno dei problemi di Allegri.
La Juve è matematicamente uscita dalla Champions League senza aver superato la fase a gironi. Un evento che non accadeva da nove anni quando sulla panchina sedeva ancora Antonio Conte. Oggi c’è Massimiliano Allegri, uno dei maggiori colpevoli di questa situazione secondo la tifoseria che però non ha risparmiato nemmeno qualche giocatore come Leonardo Bonucci.
Le ultime due vittorie di fila in campionato non hanno cambiato la dimensione della Juve, sconfitta nuovamente dal Benfica in una partita che è la fotografia delle mille difficoltà di questa squadra. Nella bolgia dell’Estadio da Luz, dove i bianconeri si giocavano l’ultima possibilità di qualificazione, è andata in scena l’ennesima pessima prestazione con annessa figuraccia.
In Europa il livello è più alto e nessuno squadra fa sconti col rischio, se arrivi impreparato all’appuntamento, di subire un risultato molto pesante. E’ quello che è successo alla squadra di Allegri che, a parte la reazione negli ultimi dieci minuti, è stata dominata e quasi scherzata dall’avversario per la maggior parte della gara.
In questi primi mesi, come intravisto nelle ultime stagioni, la sensazione è che la Juve abbia tremendamente subito il graduale addio di Giorgio Chiellini. Il protagonista di mille battaglie e colonna portante della difesa è stato per anni il vero leader di questa squadra, arrivata a conquistare numerosi successi e traguardi grazie soprattutto alla sua leadership.
Quella che non ha Leonardo Bonucci, il sostituto designato non solo per aver ereditato la fascia di capitano ma anche per il ruolo chiamato a svolgere in campo. Senza l’ex compagno il classe ’87 è apparso completamente smarrito e incapace di guidare il reparto arretrato, andato allo sbando sugli attacchi del Benfica.
Il centrale azzurro è stato il peggiore in campo nella disfatta in terra portoghese e responsabile di quasi tutti i gol subiti. Un vero e proprio disastro che ha contribuito a condannare la squadra di Allegri, con cui tra l’altro non ha mai avuto un grande rapporto. Non sono mancate le occasioni in cui il tecnico l’ha escluso a sorpresa dai titolari per punizione o scelta tecnica.
Ieri, a causa anche delle assenze e un po’ per riconoscenza, è partito dall’inizio prima di uscire verso l’ora di gioco mettendo fine all’incubo. Ora la sua posizione diventa a rischio e toccherà all’allenatore decidere se confermarlo nelle prossime partite o appoggiare l’opinione della maggior parte dei tifosi mettendolo in panchina nonostante manchino valide alternative. Di sicuro la sua sconcertante flessione sta diventando un serio problema per la squadra e dovrà essere risolto il prima possibile.
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