L’emiro Al Thani ha rivolto un appello al mondo per Mondiale 2022: ma le sue parole non rispecchiano quello che le regole impongono.
Manca oramai meno di un mese all’inizio del Mondiale 2022, in programma in Qatar. Un Mondiale atteso, sì, ma discusso sin dal giorno della sua assegnazione. Tanti i dubbi di diverse personalità, soprattutto del calcio europeo: a partire dalle tante morti e dalle condizioni di lavoro rivedibile in sede di costruzione degli stadi, fino alla questione culturale.
Alcuni hanno addirittura suggerito che l’appuntamento venisse boicottato, ma alla fine dovrebbe svolgersi normalmente. A sempre meno dell’inizio delle gare, però, dal Qatar c’è chi ha voluto rispondere alle tante critiche ricevute nei mesi scorsi. Ma c’è ancora un punto interrogativo, perché il discorso è impostato su toni e termini che vanno in contrasto rispetto a quanto si appreso nei giorni scorsi riguardo alle regole chi arriverà nel paese dovrà sottostare.
“Sin dall’assegnazione della Coppa del Mondo, il Qatar è stato bersaglio di campagne diffamatorie e critiche senza precedenti. Inizialmente abbiamo gestito il problema in buona fede e abbiamo persino considerato alcuni consigli che potessero essere utili“, ha parlato così, all’assemblea consuntiva del Qatar, l’emiro Tammim bin Hamad Al Thani, difendendo orgogliosamente l’operato del paese ospitante.
“Ospitare la Coppa del Mondo, in breve, è un’opportunità per descrivere chi siamo non solo in termini di forza economica e delle istituzioni,” ha dunque proseguito, “ma anche in termini di identità e civiltà. Continueremo il nostro lavoro per tenere alto il nome della Nazione e apriamo le braccia per accogliere tutti affinché il mondo possa essere testimone della calorosa ospitalità e generosità dei qatarioti“.
Una peculiarità sul quale Al Thani ha voluto porre l’accento è dunque proprio quella dell’ospitalità. Ma la realtà dei fatti continua a non essere incoraggiante per i tifosi che vorranno raggiungere il Qatar dall’estero. Le regole ferree, d’altronde, suggeriscono che il clima possa restare ben lungi dall’ospitalità nel modo in cui soprattutto il mondo occidentale la intende.
Se una deroga, ad esempio, ci sarà per quanto riguarda l’alcol, concesso a tutti coloro di età maggiore ai 21 anni, resterà il divieto di consumarne allo stadio o in luoghi pubblici, il che contribuisce a dare un tono differente a quello di tutti i mondiali precedenti al 2022. Il vero “scontro culturale”, però, ci sarà su altri aspetti: in linea di massima, infatti, è considerato irrispettoso stringere la mano ad una donna, così come farsi vedere in atteggiamenti di intimità in pubblico, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.
Un contesto diverso da quello al quale quasi tutte le nazioni partecipanti (ed i loro tifosi) non sono abituati. Ed al quale dovranno abituarsi pur di assistere alle partite. Sapendo che delle restrizioni sono imposte anche per quanto riguarda l’abbigliamento: sono vietate gonne corte e spalle scoperte, e fortemente sconsigliati anche pantaloncini corti e top senza manica.
Insomma, una somma di regole che “cozza” – almeno nel nostro modo di vedere le cose – con l’ospitalità al quale ha fatto riferimento l’emiro Al Thani. Quel che è certo, però, è che il Qatar avrà gli occhi del mondo addosso, ed al mondo dovrà andare incontro se vorrà avere speranze di essere “promosso” al termine di un Mondiale che si preannuncia unico in tutti i sensi.
L'Inter ha ritrovato i nazionali, tra cui Lautaro Martinez, ma una mossa di Inzaghi potrebbe…
L'ex centrocampista dell'Udinese e della Roma ha rilasciato un'intervista ai microfoni di TvPlay: i retroscena…
Il difensore della Juve Juan Cabal non è l'unico. Tanti infortuni consecutivi in questi mesi…
L'Inter è concentrata sulla corsa scudetto e sull'imminente sfida col Verona, e nel frattempo un…
Domenico Berardi è stato per diverso tempo nel mirino dei club italiani. Ora potrebbe davvero…
Il Napoli si avvicina alla sfida di campionato contro la Roma, ma nel frattempo Antonio…