Inter, il vero ruolo di Marotta: perché i tifosi ed Inzaghi possono stare tranquilli

Il giornalista di Libero, Claudio Savelli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai nostri microfoni nell’ultima diretta su Twitch. Le parole su Marotta non sono passate inosservate

L’Inter, dopo qualche settimana di difficoltà, ha ripreso a vincere e nelle ultime giornate di campionato sono arrivate altrettante vittorie, nello specifico contro Salernitana e Fiorentina. I nerazzurri, inoltre, domani sera contro il Viktoria Plzen cercheranno di conquistare i tre punti per staccare il pass per gli ottavi di finale di Champions League.

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Beppe Marotta, direttore generale dell’Inter (Foto Ansa)

L’Inter, in queste settimane, è al centro di numerosi rumors per quanto concerne la cessione del club e nelle prossime settimane sono attesi ulteriori sviluppi in merito.

Nell’ultima diretta di TVPlay su Twitch, intanto, il giornalista di Libero Claudio Savelli ha rilasciato alcune dichiarazioni piuttosto interessanti in merito al ruolo di Beppe Marotta e più in generale sulla situazione in casa nerazzurra.

Inter, Savelli a Tvplay: “Marotta è un parafulmine”

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Beppe Marotta, dg dell’Inter (Ansa)

Savelli, in merito alla situazione in casa Inter, ha spiegato: “Il tasto più dolente dell’Inter è l’impossibilità di fare quello che vogliono, o che comunque avevano programmato come abbiamo visto nelle scorse finestre di mercato. Il direttore Marotta fa un po’ da parafulmine”.

Il giornalista ha poi aggiunto: “C’è una programmazione che non è stata possibile, sono arrivati giocatori svincolati sui quali i nerazzurri si sono mossi in anticipo, come Onana che ha dato una considerazione diversa su Inzaghi da parte dell’ambiente. Il desiderio dei dirigenti è che si possa programmare e a quel punto la critica diventerebbe doverosa”.

Le dichiarazioni di Savelli, al netto delle perplessità societarie che orbitano intorno all‘Inter, rassicurano i tifosi sul fatto che i nerazzurri possono sempre contare sulla presenza nel quadro dirigenziale di Beppe Marotta.

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