La Lazio sogna lo scudetto nella stagione in cui il Mondiale potrebbe regalare sorprese: perché Sarri può veramente credere al titolo.
Dopo undici giornate di Serie A la classifica sta riservando diverse sorprese, soprattutto nelle prime posizioni. Per esempio in pochi si sarebbero aspettati una Lazio ai vertici del campionato e in piena corsa scudetto. Il primo obiettivo dei biancocelesti è la qualificazione alla prossima Champions League ma nessuno vieta di sognare in una stagione condizionata dalla pausa Mondiale.
Tra le rivelazioni di questa prima parte di Serie A c’è sicuramente la Lazio che sta esaltando i propri tifosi e diventando una possibile minaccia per le contendenti al titolo. In una partenza in cui Juventus e Inter hanno già avuto una piccola crisi, i biancocelesti stanno spiccando non solo per il bel gioco ma anche per risultati.
La squadra di Sarri, al secondo anno in panchina, ha raccolto ben 7 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta contro il Napoli capolista. Un ottimo ruolino di marcia che sta impressionando l’opinione pubblica e gli stessi avversari. In particolare ha colpito l’autorità mostrata nel successo in trasferta contro l’Atalanta, battuta 2-0 senza l’infortunato Ciro Immobile.
La Lazio è reduce da un quinto posto in campionato, chiuso a sei lunghezze di distanza dalla zona Champions. La missione di Sarri sarà migliorare la posizione finale, rientrando tra le prime quattro forze della Serie A spodestando una delle storiche big. Non sarà affatto semplice ma le prime partite sono state molto promettenti e aumentano le speranze per il futuro.
Sono diversi i motivi per cui i biancocelesti possono non soltanto limitarsi a raggiungere questo traguardo ma inseguire anche uno storico scudetto. In una classifica finora molto compressa è difficile indicare un favorito soprattutto a causa del Mondiale che rischia di rendere ancora più incerta la lotta al titolo.
In questo senso i biancocelesti, nonostante sulla carta non siano i più forti, sarebbero favoriti da questa situazione perché lasceranno andare un solo giocatore della rosa in Qatar. Si tratta forse del più determinante, ovvero Milinkovic-Savic (convocato dalla Serbia), ma rispetto alle rivali possono ritenersi molto fortunati.
Le altre stelle infatti, come Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, per un motivo o per l’altro non parteciperanno alla competizione e potranno restare a lavorare con la squadra per preparare la ripresa. Un grande vantaggio per il tecnico toscano che per oltre un mese potrà perfezionare i suoi concetti e avere i giocatori riposati per la seconda parte di stagione.a
Un altro fattore potenzialmente decisivo è la difesa dove la Lazio sta primeggiando a livello di numeri, avendo subito solamente cinque gol in undici gare. Un’evoluzione del “sarrismo” che, pur non rinunciando allo spettacolo in fase offensiva, sta trovando anche un’inaspettata solidità dietro con Provedel arrivato al sesto clean sheet di fila (non subisce gol da 569 minuti).
Un aspetto importante soprattutto in Italia dove storicamente a vincere è spesso la squadra con la miglior difesa. Poi ci sono le coppe europee da cui i biancocelesti potrebbero anche uscire di scena, considerando il pericoloso scenario che si sta verificando nella fase a gironi di Europa League. In caso di eliminazione, anche dalla Conference League, la testa andrebbe unicamente sul campionato.
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