Ronaldo, quanti ricordi con Berlusconi e la stoccata al calcio italiano

In vista dell’uscita del suo documentario sulla sua vita Ronaldo “il Fenomeno” si è confessato a cuore aperto alla “Gazzetta dello Sport”: dagli aneddoti al Milan alla stoccata al calcio italiano

Ronaldo Luís Nazário de Lima
Ronaldo Luís Nazário de Lima (Ansa)

Ha da poco festeggiato il ritorno in Serie A del Cruzeiro di cui è Presidente e in cui ha dato i primi calci a un pallone da professionista. Ronaldo “il Fenomeno” ha proprio tutto per sorridere alla vita, invece il documentario realizzato da DAZN, online il prossimo 2 novembre, ce lo presenta in una veste diversa. Infatti il plot del documentario si dipana attorno al percorso di un ragazzo fenomenale benedetto da un talento smisurato ma preso a schiaffi dalla vita.

Una vita di cui un capitolo importante è stata l’esperienza nel nostro Paese. In particolare, l’avventura, breve ma intensa, nel Milan di Berlusconi ha regalato al “Fenomeno”, come ha confessato nell’intervista a cuore aperto che ha concesso a “La Gazzetta dello Sport”, una miriade di ricordi e di aneddoti:

Sono stato poco al Milan, però conservo grandi aneddoti: veniva (Berlusconi, ndr) nello spogliatoio a dirci come dovevamo tirare i calci d’angolo. Erano un po’ di partite che non segnavamo su corner e veniva lui a farci vedere come andavano tirati”.

Ronaldo: “Carlo la persona migliore mai esistita nel mondo del calcio”

Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti “la persona migliore mai esistita nel mondo del calcio” (Ansa)

Non solo Berlusconi. Anche per il suo all’allenatore all’epoca, Carlo Ancelotti, il Fenomeno ha avuto solo parole al miele: “Ancelotti, un maestro incredibile che sapeva sempre tutto, ci faceva ascoltare (…). Carlo, per me è, e con grande distacco, la persona migliore mai esistita nel mondo del calcio. È un amico per tutti, non solo per me. Tutti gli vogliono bene e poi come allenatore è incredibile per qualità, visione, capacità di capire i giocatori. Si merita tutto quello che ha vinto per professionalità e carattere”.

Dal Milan, campione d’Italia in carica, il discorso non poteva non scivolare sullo stato di salute del nostro movimento calcistico alla luce della seconda mancata qualificazione consecutiva ai Mondiali. E anche in questo caso il Fenomeno ha le idee ben chiare. Dopo aver premesso di seguire con attenzione la Serie A e perfino la Serie B “perché sono un malato di calcio ma soprattutto perché con l’Italia ho una relazione speciale”, Ronaldo ha spiegato la sua ricetta per curare il calcio italiano gravemente malato: “Il campionato deve migliorare e per farlo devono esserci maggiori introiti, i club devono guadagnare di più. Bisogna investire sui giovani e nel calcio di base, cercare più talento locale e trovare un equilibrio tra italiani e stranieri, che ci sono sempre stati”.

Tuttavia, il Fenomeno è fiducioso nelle capacità del calcio italiano di riconquistare la leadership che aveva un tempo anche perché può contare su una risorsa, la passione popolare, difficile da trovare in altri contesti: “La Serie A per anni è stato il miglior campionato del mondo e sapete come fare le cose, non è che il tempo si sia fermato. È vero che l’industria calcio è migliorata tanto in tutto il mondo, però l’Italia ha la qualità migliore: la passione. La gente è innamorata del calcio e questa è la cosa più importante e più difficile da trovare in una Nazione“.

Gestione cookie