Dopo 10 giornate di Serie A sono “spariti” 60 gol rispetto alle ultime due stagioni. Tutte le big segnano di meno tranne il Napoli
Se lo stato di salute di un movimento calcistico, oltre che dal rendimento della Nazionale maggiore, è dato dal “fatturato” di gol che produce il suo massimo campionato, allora quello della nostra Serie A è davvero cagionevole. Dopo 10 giornate e 100 partite di Serie A mancano all’appello ben 60 reti rispetto a quelle delle ultime due stagioni: 254 contro 314. Una flessione del 19% che non può non preoccupare i “padroni del vapore” calcistico.
Nel dettaglio, l’Inter ha un saldo di meno 8 gol, complice il personale -4 di Dzeko, anche se ha l’attenuante di non aver mai avuto a disposizione il suo acquisto boom, il “figliol prodigo” “Big Rom” Lukaku. Non se la passa meglio la Roma alla quale, nonostante l’arrivo di Dybala, mancano 5 gol. Attenzione. La colpa non è di Abraham visto che l’inglese ha gli stessi gol, 2, di un anno fa.
Peggio stanno il Verona, meno 13, che paga la cessione di Giovanni Simeone, a quota 6 gol l’anno scorso a questo stesso punto del campionato, e la Sampdoria, meno 9 a causa del fatto che Caputo e Quagliarella hanno le poveri bagnate, il cui riflesso è la loro pericolante posizione in classifica, mentre la Fiorentina (-5) e il Torino (-4) dimostrano di non aver adeguatamente sostituito rispettivamente Vlahovic e Belotti.
Anche in vetta si segna di meno: il Milan ha fatto tre gol in meno, l’Atalanta, che paga l’assenza prolungata di Zapata, 2, mentre bilancio sostanzialmente in pareggio per Lazio (+1) e Juventus (-1). Infine il Sassuolo, nota fucina di attaccanti che in estate ha ceduto i due pezzi pregiati della sua collezione, Raspadori e Scamacca, 26 centri insieme l’anno scorso, chiude le prime dieci giornate con un saldo di -2.
In mezzo tante ombre due sole luci, l’Udinese che fa registrare una crescita di 7 gol, che sono alla base del balzo in classifica di 10 punti rispetto all’anno scorso, e il Napoli. I ragazzi di Luciano Spalletti sono ancora una volta il team che segna di più in Serie A aumentando il proprio fatturato di gol dai 22 dell’anno scorso ai 25 attuali.
Insomma, da soli gli azzurri valgono il 10% del monte gol della Serie A. Un risultato frutto di una campagna acquisti da Oscar del calcio dal momento che ha portato alla corte di Spallettti l’ex Sassuolo Raspadori, il fenomenale georgiano Kvaratskhelia e Simeone che hanno sopperito alla grande all’assenza per infortunio di Osimhen che, una volta rientrato, ha subito ritrovato la via del gol.
Tuttavia, non si possono disconoscere i meriti del tecnico di Certaldo sia per la sua capacità di dare un gioco alla squadra che valorizza il potenziale offensivo degli azzurri che per il suo intelligente ricorso al turnover. In pratica, chi subentra, o dall’inizio o a partita in corso, non fa rimpiangere il compagno che sostituisce anche in termini di contributo in zona gol. Prova ne è che sono ben 15 gli azzurri ad aver iscritto per almeno una volta il loro nome sul tabellino dei marcatori, un altro record che fa sognare i tifosi azzurri.
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