Saman Javadi, esperto di calcio italiano, ha discusso ai microfoni di calciomercato.it l’eventuale esclusione dell’Iran dal prossimo mondiale.
Iran espulso dal Mondiale? Saman Javadi, esperto di calcio iraniano, ha detto la sua sulla questione ai microfoni di calciomercato.it. Queste le sue parole:
SULLA SUA STORIA PERSONALE – “Sono nato in Italia da genitori italiani. Ho studiato e lavorato qui in Italia. Sono andato in Iran soprattutto per trovare i miei parenti. Mi sono sempre interessato del paese di origine dei miei. Il primo approccio con il calcio iraniano è stato con Francia ’98. E poi ho fondato il blog “Calcio iraniano””. Seguo direttamente le fonti in lingua italiana, oltre a quelle europee e americane”
SULLA ESCLUSIONE DELL’IRAN DAL MONDIALE – “La fonte che ha rilanciato la questione è Iran International, ed è estera, non iraniana. Sono giornalisti che non hanno base in Iran, spesso scappati dal paese. Spesso si tratta di fonti antigovernativi. In alcuni casi ti raccontano quello che la televisione iraniana non vuole dirti, in altri casi ti porta una linea anti-governativa. Questa è la premessa per chiarire chi è Iran International. La richiesta di esclusione è firmata Masih Alinejad. E’ una donna giornalista iraniana, che ha lavorato in Iran e poi è scappata. Si è stabilita negli Stati Uniti e promuove una iniziativa, “Open Stadium”, che è quella di permettere alle donne di accedere agli stadi in Iran. Lei però non si occupa solo di questa questione. Entra anche om questioni che sono rubricate sotto la voce “diritti umani” e sono afferenti a linee nettamente antigovernative. Il discorso è innanzitutto il target, il governo iraniano. Il termine utilizzato è sempre regime e non governo. Qui lascio alla coscienza di ognuno condividere o non condividere. Quello che voglio far capire è che l’obbiettivo non è il calcio, lo sport. La richiesta firmata è firmata da altri 149 dissidenti, nessuno di loro è in Iran. Molti potrebbero dire “Quale iraniano firmerebbe una lettera come questa essendo li?” visto che non c’è una libertà di espressione. Ma dall’altra parte gli iraniani hanno da pensare altro piuttosto che il calcio. La gente è indignata per quanto successo, si prevedono manifestazioni del paese. Ma questa è stata l’ennesima violazione e calpestio di diritti umani. Per quanto riguarda il calcio, sebbene gli iraniani siano presi da altro, nessuno si sognerebbe di dire di escludere l’Iran dai Mondiali. Il Qatar è di fronte all’Iran, sono abituati ad andare in Qatar in vacanza o per business…sarebbe stata la prima volta in cui un iraniano avrebbe potuto vedere la partita di coppa del mondo della sua nazionale senza rischiare l’esclusione del bonifico perché le banche sono sanzionate, o del visto…La richiesta non proviene dagli iraniani, per cui per me non è giusto metterla su questo piano. Dire no alla nazionale…gli toglieresti anche quella gioia”
SULLA REAZIONE DELLA FEDERAZIONE – “Da un punto vista istituzionale non ci sarà nulla. Dal punto di vista personale non escludo che possano essere alcuni atleti a decidere di non partecipare o fare qualche protesta a livello di squadra. Rifletterebbe lo spirito di alcuni giocatori, manifestato anche sui social. In alcuni casi hanno dovuto cancellare del post, altri hanno continuato a protestare. Escludiamo la federazione, ma non è escluso che possano essere i giocatori”.
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