Juventus-Empoli, Kean ‘sfida’ i tifosi: i motivi della sua esultanza

Juventus-Empoli, Kean ‘sfida’ i tifosi: i motivi della sua esultanza. Il 22enne centravanti originario della Costa d’Avorio va a segno contro l’Empoli

Prima del fischio d’inizio del match contro l’Empoli l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri aveva chiesto ai suoi di badare al sodo e di conquistare altri tre punti dopo quelli ottenuti nel derby contro il Torino. E la squadra lo ha subito accontentato assecondandone le richieste. KeanMoise Kean (Ansa)

Pronti, via e Moise Kean all’8′ ha sbloccato subito la gara. Sfruttando un passaggio di Kostic dopo un’iniziativa di Adrien Rabiot, il 22enne centravanti nato a Vercelli ha firmato il gol dell’1-0 per la Juventus battendo senza esitazioni il portiere dell’Empoli, Vicario.

Subito dopo il gol realizzato, Kean ha esultato in una maniera del tutto particolare, restando immobile sotto la curva dei tifosi bianconeri. Un gesto che non è stato particolarmente gradito dai sostenitori bianconeri, che prima della partita all’annuncio delle formazioni avevano criticato la scelta di Allegri di schierare l’ex Everton.

L’ennesimo segnale, questo, di un rapporto che non è mai decollato tra il giovane centravanti ivoriano e la tifoseria juventina. La quale in realtà sperava che dopo gli addi di Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala la società potesse investire sul mercato su un nome più altisonante e affascinante.

Juventus-Empoli, Kean contro i tifosi: il motivo

Kean
Moise Kean (Ansa)

La colpa, se così si può dire, dell’attaccante di origini ivoriane è quella di non avere il fascino del grande acquisto, del nome altisonante. Soprattutto così è spiegabile l’esultanza messa in mostra questa sera da Kean, abbracciato da tutti i compagni in occasione del gol.

C’è però un’altra ragione che ha portato l’attaccante azzurro a sfogarsi: era infatti da aprile che Moise non riusciva ad andare in gol. L’ultima sua rete realizzata in maglia bianconera risaliva al mese di aprile alla sfida contro il Sassuolo valida per la 34/a giornata dello scorso campionato.

E’ dunque comprensibile che dopo aver atteso la bellezza di sei mesi prima di riassaporare la gioia di battere un portiere avversario abbia dato vita a un’esultanza non proprio all’insegna del politicamente corretto. Ma al di là delle possibili, eventuali polemiche, siamo sicuri che ad Allegri vada bene così.

Gestione cookie