La Fiorentina di Vincenzo Italiano continua a deludere in campionato e il paragone con la passata stagione è negativo.
La Fiorentina sta vivendo una stagione a due facce. La situazione in Conference League è decisamente positiva, con l’attuale secondo posto nel girone e la qualificazione agli ottavi ormai archiviata. In campionato, invece, la viola fatica notevolmente ad ingranare e i punti guadagnati nelle prime 10 giornate sono troppo pochi rispetto alle aspettative.
Per molti addetti ai lavori questo crollo è sicuramente da imputare al doppio impegno. Aspetto effettivamente non da trascurare, in quanto la Fiorentina non giocava in Europa da 6 anni (2016/17). E’ quindi molto probabile che i dirigenti non siano riusciti a costruire una rosa abbastanza lunga da poter reggere fisicamente e mentalmente l’estenuate impegno di giocare anche in Conference League. Il paragone con l’anno scorso è impietoso: alla decima giornata del passato campionato la Fiorentina aveva 15 punti, contro i 10 di quest’anno.
Sono 12 i gol subiti in campionato fin qui dalla formazione di Italiano. Cifre che non rientrano al momento nella media delle squadre che stanno lottando per un posto in Europa, obiettivo di inizio stagione anche dei viola. Sono solo 3 le partite in cui la Fiorentina ha chiuso senza subire gol, e solo in un’occasione è riuscita a vincere (2-0 contro l’Hellas Verona). L’assenza di Milenkovic si è fatta sentire e la difesa dei toscani, senza il classe ’97, ha perso troppo certezze. Basti pensare che anche nel posticipo della decima giornata sul campo del Lecce, la partita ha subito una svolta proprio quando ha fatto il suo ingresso in campo il difensore serbo. Con la sua abilità a giocare d’anticipo ha infatti aiutato a spingere la squadra 20 metri più avanti, accorciando gli spazi e permettendo ai suoi compagni di alzare il baricentro.
Così però non va. Non può essere un singolo difensore a tenere in piedi una squadra come la Fiorentina. Anche a Lecce la squadra di Italiano ha dato l’impressione di non avere un’idea ben precisa di cosa fare: troppi lanci lunghi, nessun dribbling e giocate prevedibili. Qualcosa è cambiato nella ripresa, ma questa squadra al momento possiamo dire che vivacchia. A finire al centro del ciclone è anche il reparto offensivo. Dopo la cessione di Vlahovic, la dirigenza non è riuscita a trovare sostituti all’altezza. Cabral e Jovic stanno segnando troppo poco. Risultato? La Fiorentina è il secondo peggior attacco della Serie A davanti solo alla Sampdoria, ultima in classifica.
Italiano dovrà quindi modificare qualcosa perché quanto visto fin qui ai tifosi non basta più.
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