La Juve ha una tradizione molta positiva negli ultimi derby giocati col Torino: chi c’era in campo e in panchina l’ultima volta che i granata riuscirono a battere i bianconeri.
La 10.a giornata di Serie A si accenderà subito con lo storico derby della Mole, in programma sabato dalle ore 18. Una delle partite più iconiche del campionato italiano che assume un significato ancora più importante in questo momento della stagione. La Juve infatti è in piena crisi e potrebbe non bastare aggrapparsi alla tradizione recente di una partita che l’ha vista quasi sempre uscire vincitore.
Dopo l’ennesima figuraccia di queste settimane, che ha praticamente compromesso la qualificazione agli ottavi di Champions League, la Juventus rischia grosso e potrebbe crollare definitivamente nella gara più sentita in città. La stracittadina contro il Torino è un appuntamento fondamentale per i tifosi che, già sul piede di guerra, non perdonerebbero mai un’altra sconfitta.
Per fortuna dei bianconeri numeri sono dalla loro parte perché i rivali di sempre convivono con una maledizione da diverso tempo. I granata hanno quasi dimenticato come si festeggia una vittoria contro la squadra più titolata d’Italia perché dall’ultima volta è cambiato tutto o quasi. In rosa non c’è un giocatore uguale a quelli attualmente allenati da Juric ma negli avversari c’è qualche similitudine.
Mai come oggi il Torino ha la grande occasione per riscrivere la storia del derby e interrompere finalmente la lunga striscia senza successi. La Juventus sta attraversando uno dei periodi più bui di sempre e inoltre giocherà in trasferta dove è appena reduce dalla clamorosa disfatta col Maccabi Haifa.
Il tifo di casa può spingere gli uomini di Juric a una vittoria che sarebbe una vera e propria impresa guardando gli ultimi precedenti. Nello specifico i bianconeri sono imbattuti da 15 incroci in campionato (16 contando anche la Coppa Italia) e non perdono dalla stagione 2014/15, precisamente dal 26 aprile 2015.
Una data memorabile per i colori granata che si imposero contro gli allora campioni d’Italia, reduci da tre scudetti di fila alla guida di Antonio Conte. Nonostante la dolorosa sconfitta anche quell’anno arrivò il tricolore per la Vecchia Signora nel primo mandato di Massimiliano Allegri, l’unico insieme a Bonucci a essere ancora protagonista di questa sfida.
Per il resto tutto era diverso, a partire dai marcatori decisiva di quella partita che vide protagonista Darmian e l’ex Quagliarella dopo il vantaggio segnato da Pirlo. Nel 3-5-2 schierato da Gian Piero Ventura c’era Padelli in porta; Maksimovic, Glik e Moretti in difesa; Bruno Peres, Benassi, Gazzi, El Kaddouri e Darmian a centrocampo con Maxi Lopez e Quagliarella in attacco. Una formazione sicuramente sulla carta inferiore a quella della Juve che cedette sotto i colpi dei nemici perché nel calcio non sempre vince la squadre più forte e forse è nuovamente arrivato quel momento.
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