Dopo le polemiche per la mancata esclusione della Bielorussia dalle qualificazioni a Euro 2024 netta presa di posizione del Presidente UEFA Ceferin
A quasi 8 mesi dall’apertura delle ostilità infuria ancora la guerra scatenata dalla brutale e ingiustificata invasione dell‘Ucraina da parte della Federazione Russa tra minacce di ricorso alle armi nucleari e timori di allargamento del conflitto. Lunedì 10 ottobre il Presidente della Bielorussia, Aljaksandr Lukashenko, ha reso noto di aver schierato le proprie truppe insieme a quelle russe lungo la linea di confine con l’Ucraina.
Una scelta, secondo l’uomo forte di Minsk, dettata dalla minaccia di Kiev nei confronti della Bielorussia rappresentata dallo schieramento di forze polacche sul suo confine. Gli alleati occidentali dell’Ucraina, secondo Lukashenko, “li stanno spingendo a iniziare una guerra contro la Bielorussia“.
Insomma, la Bielorussia è sul punto di scendere in guerra al fianco del potente alleato russo ma dalle parti di Nyon, sede dell’UEFA, sembra che non se ne siano accorti. Infatti, ha fatto scalpore l’inserimento della Bielorussia, a differenza della Federazione Russa, nelle qualificazioni a Euro 2024, in calendario in Germania dal 14 giugno al 14 luglio 2024.
UEFA, Ceferin: “E’ populista dire ‘buttali fuori tutti'”
Alla levata di scudi contro la decisione di non escludere dalle qualificazioni a Euro 2024, nonostante sia sempre più coinvolta nel conflitto ucraino-russo, ha risposto proprio il Presidente, Alexander Ceferin, del massimo organo calcistico europeo: “E’ populista dire “buttali fuori tutti”. Al momento non vediamo il motivo per farlo. Se le cose cambiano, reagiremo”, il commento rilasciato dal Presidente dell’UEFA al quotidiano tedesco “Sport Bild”.
Comunque, quella bielorussa non è l’unica grana di natura geopolitica per Ceferin e l’UEFA. La Romania è stata sorteggiata nello stesso girone di qualificazione a Euro 2024 del Kosovo pur essendo uno dei 5 Stati al mondo a non riconoscere l’ex Repubblica jugoslava.
Un caso davvero spinoso, suscettibile di scatenare un incidente diplomatico tant’è vero che la Federcalcio rumena ha fatto sapere che si consulterà con il governo prima di concordare con la controparte kosovara condizioni e modalità di svolgimento delle due partite in programma. Un possibile “casus belli” che invera quanto sosteneva Bill Shankly, il leggendario allenatore del Liverpool: “Molte persone credono che il calcio sia una questione di vita o di morte, io non concordo con questa affermazione. Posso assicurarvi che si tratta di una questione molto, molto più importante“.