Luigi Turci, ex giocatore tra le altre di Udinese e Sampdoria, ora preparatore dei portieri e con un passato al Milan, in collegamento telefonico a Calciomercato.it in onda su TvPlay.
Attesi fischi per Donnarumma nelle partite dell’Italia: “Un giocatore dev’essere fischiato o applaudito a seconda della prestazione che sta fornendo o che ha fornito, non in base a una scelta che con la Nazionale non centra nulla. E’ un’istituzione che non centra nulla con le sue scelte private e professionali. Non capisco perché debba essere fischiato a prescindere, anzi ha fornito prestazioni che ci hanno regalato un Europeo, il preconcetto mi trova sempre in disaccordo”.
Ti è mai capitato di essere fischiato da ex? “No, non mi è capitato, però bisogna onestamente dire che parliamo di un livello estremo in questo caso. E’ il portiere della Nazionale, che ha avuto una grande risonanza mediatica per le sue scelte. A torto o a ragione non penso di essere la persona più adatta a giudicarlo. Qui siamo davanti a un caso più unico che raro, quindi alzo le mani”.
Un commento sull’avvio di campionato di Perin? “Sono contento per lui perché lo conosco da tempo, lo seguivo ai tempi del debutto al Padova nel 2013 se non ricordo male, in Serie B. Sta fornendo prestazioni d’altissimo livello. Non sono sorpreso perché è un portiere che non è arrivato alla Juventus per caso, ma si arriva lì perché ci sono qualità professionali e umane”.
Vicario e Provedel in nazionale, come li vedi? “I tempi sono cambiati, porto la mia di esperienza, ai miei tempi per arrivare in Nazionale dovevi essere in una grande squadra e fornire prestazioni d’altissimo livello. Ora l’impressione è che sia più semplice arrivarci. Sono contento per Vicario perché ritengo stia proponendo qualcosa che altri non propongono, a livello di atteggiamento anche in campo. Insieme a Maignan credo si stato il miglior portiere dello scorso campionato. Provedel è sicuramente un signor portiere, ma ho qualche dubbio in più rispetto a Vicario”.
Meglio Dida o Maignan? “Chiaro che essendo un gioco la prendo come tale, anche perché sono due portieri di epoche diverse. Dida è un vincente, con il Milan ha vinto tutto, può piacere o meno ma è un vincente. Maignan si è appena presentato sul palcoscenico italiano e per quanto fatto vedere ruba l’attenzione. A gusto personale mi piace di più Maignan, ma Dida ha vinto tutto e nell’anno allenato da William Vecchi è stato forse il migliore del mondo, però Maignan mi ruba l’occhio e il cuore”.
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