Mari: “Marotta, futuro definito. Inzaghi troppo cervellotico”

Daniele Mari, giornalista e direttore di FC Inter 1908 è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su TvPlay. Ha commentato le ultime novità di casa Inter.

Il giornalista Daniele Mari è stato ospite di TVPlay per discutere sul delicato momento in casa Inter. Queste le sue parole:

daniele mari 20092022 tvplay

SU MAROTTA -“Dopo l’Inter avrà un ruolo politico. Cosa vorrà dire lo vedremo. Può avere tante interpretazioni. Non so se in Federcalcio o in Lega. La sua vita con i club finirà con l’Inter, lo ha detto lui stesso”.

SULLA CRISI DELL’INTER – “Involuzione rispetto allo scorso anno, non solo nei risultati ma nel modo di scendere in campo, nel gioco e nella fase difensiva. Il male originario è quanto successo questa estate. Passare un’estate con i big con il cartello vendesi non va bene. Prima Bastoni, poi Skriniar, poi Barella, poi Lautaro…sono cose che non fanno bene. Poi va bene le ripercussioni per le prime partite a mercato aperto, che a me sembra una follia giocare con le trattative. Ma una volta chiuso testa bassa e lavorare e a quel punto entra in campo l’allenatore. Conte con una situazione societaria peggiore, con le difficoltà a pagare gli stipendi, ha chiuso Appiano e nello spogliatoio non è più volata una mosca. Nel momento in cui la società non è d’aiuto deve scendere in campo l’allenatore. E Inzaghi mi è sembrato tutto fuorché lucido in queste settimane, prima, durante e dopo la partita. Basta vedere la gestione di Gosens, dove ha addirittura cambiato la difesa quattro volte a Udine senza farlo giocare. Qualche domanda sulla gestione di Gosens va fatta. Sono state fatte scelte di campo che destano perplessità, cervellotiche”.

SU SKRINIAR – “Vittima di un mix micidiale. Alle voci di mercato si è sommato l’infortunio che gli ha oscurato la preparazione estiva. Ha fatto una preparazione sull’infortunio, che era più grave di quanto si pensava all’inizio. Lui ne sta risentendo. Al di là dell’impatto psicologico c’è una questione di sostanza. Il rinnovo di Skriniar è tutto da fare. Quanto era stato concordato è stato spazzato via, è tutto da rifare. L’accordo era stato trovato sull’ ingaggio sul modello di quanto fatto con Barella, ma adesso non è più sostenibile. Un giocatore che dice “è giusto che i tifosi abbiano speranze”, sapendo che sai già che non potrai avere quanto offerto dal PSG, si presuppone che basti il massimo possibile per l’Inter. Io però non sono sicuro che sia così. Trattativa dall’esito incerto. Ci sono responsabilità per come è stata gestita la situazione, ma anche responsabilità del giocatore, che si è esposto e ha già dimostrato di non badare solo ai soldi. Bisogna passare ai fatti da una parte e dall’altra.”

SU INZAGHI – “Non vedo un sostituto. Se vogliamo tornare a fine anni ’90….Stankovic, Cambiasso..è tutta roba da tifosi. Ma dal punto di vista della società l’esonero di Inzaghi non ha senso. Senza trofei a fine stagione? Bisogna vedere come. In Supercoppa per esempio avresti il Milan, e perdere peserebbe. Dipende. Se vincesse l’Europa League? Le italiane fanno a gara per uscirne. E’ considerata un tritacarne. Non credo possa andare li per provare a vincerla. Anche sullo scudetto dipende. Se non arriva tra le prime 4 neanche finisce la stagione. Dipende anche se c’è un cambiamento in società. La Supercoppa comunque peserà. “

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