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Mazzoleni: “Errore del guardalinee in Juventus-Salernitana, è lui da punire non il Var”

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Davide Marchiol

Mario Mazzoleni, ex arbitro, intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su Twitch TvPlay.

L’episodio di Juventus-Salernitana: “Abbiamo avuto ieri la conferma che lo strumento della Var non è infallibile, anche perché è utilizzata comunque da esseri umani. L’obiettivo era ridurre i problemi, il protocollo rispetto all’estate scorsa è stato sicuramente migliorato. Però non ritengo l’errore di ieri quello più grave, sicuramente è il più evidente perché Candreva tiene in gioco Bonucci che prende parte all’azione. Il gol senza giocatore in fondo sarebbe stato annullato perché partecipa attivamente all’azione, queste sono le indicazioni date a inizio stagione, piacciano o meno. Peccato che in fondo c’era Candreva. E’ stato messo al rogo l’arbitro che era alla quarta partita in Serie A, ma l’errore concreto è di Banti al Var. Poi si aggiunge anche il fatto che mancano le immagini al Var. Non ho sentito tirato in ballo però il responsabile di tutto questo, ovvero l’assistente, che è in condizioni ottime per giudicare l’azione, era facilissima. Il guardalinee fa molta fatica quando il giocatore è vicino, perché il cono visivo è stretto, in questo caso sei a gioco fermo, ha tempo per posizionarsi in linea, ha una prospettiva straordinariamente facile con tutti davanti, l’unica persona che avrebbe dovuto vedere Candreva che è come Bonucci nel suo cono visivo è il guardalinee”.

La mancanza di immagini e la situazione sul campo: “Il problema immagini è reale e mina la chiarezza nell’ottica dei tifosi. Da ex arbitro ho il dovere di dirti che dal punto di vista regolamentare la finalità della regola è discutibile, però il gol di Bonucci sarebbe stato da annullare senza Candreva. Anche io sarei per una estremizzazione per semplificare le decisioni, quindi sei attivo solo se si prende il pallone, però se le indicazioni di inizio anno sono queste la decisione dell’arbitro è corretta. Nella fattispecie il regolamento parla di atteggiamento propositivo del giocatore attaccante e quindi non è legata al fatto che possa recare disturbo o meno al portiere, ma viene punita l’intenzione, diversamente dovrebbe esserci un atteggiamento manifesto da parte del giocatore di disinteressarsi del pallone”.

Gli errori di Lecce

L’evoluzione del Var e quanto successo a Lecce: “Il concetto dev’essere quello do ridurre al minimo gli errori e in questo senso è stato sistemato il protocollo dando modo di poter intervenire in più occasioni. Anche a Lecce però abbiamo visto erroracci pazzeschi,il fatto che dei tre rigori non ne venga accordato nessuno mi lascia ancora incredulo e non so spiegarlo, da ex arbitro non posso credere ai complotti, non posso che parlare di mediocrità di una classe arbitrale giovane, inesperta. Tornando al discorso di Torino non si può parlare ancora di Var, lì è l’assistente che fa l’errore, il Var diamo per buono che l’immagine non ci fosse, ma il guardalinee poteva accorgersene. Con il Var è stato svilito il ruolo di guardalinee, comunque non è un errore da ripetizione della partita. Ora hanno tutti l’auricolare, il guardalinee poteva segnalare l’uomo in fondo e chiedere se l’avessero visto e si sarebbero chiusi i problemi. Per i rigori di Lecce possiamo fingere di trovare problemi legati alla dinamica, ma qua sono tutti fermi, mi preoccupa molto di più cosa guardava il guardalinee che non vece uno con la maglietta bianca che tiene in gioco tutti”.

Riguardando il frame: “Ecco questo è ciò che vede l’assistente, è chiaro. Era un’episodio dove non doveva servire il Var, dobbiamo far sì che non mini la crescita dei nostri arbitri. Il guardalinee doveva guardare una situazione molto semplice, io punirei il guardalinee. Io non arriverei a discorsi di telecamere, qua non c’è un guardalinee bravo. C’è il collegamento con auricolare, non può esistere che manchi la determinazione e la personalità di segnalare qualcosa davanti al Var”.

Davide Marchiol

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