All’inferno e ritorno, per un ‘pizzino’: l’incredibile storia di Beppe Signori

Beppe Signori, una storia agghiacciante. Ripercorriamo il suo calvario con un retroscena che mette davvero i brividi

Era il primo giugno 2011. Quel giorno si è scatenato un nuovo, triste capitolo della storia del calcio italiano fuori dal campo. È il giorno in cui scatta infatti, in seguito all’operazione Last Bet condotta dalla Procura di Cremona, un nuovo scandalo chiamato “Scommessopoli”. Tra i personaggi indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed alla frode sportiva, e quindi accusati di aver venduto illegalmente partite, ci sono personaggi arcinoti nel panorama del Belpaese pallonaro. Nell’elenco delle figure coinvolte nello scandalo Calcioscommesse spicca il nome di Beppe Signori, nono marcatore di sempre nella storia della Serie A, tre volte capocannoniere nella massima categoria con la maglia della Lazio e vicecampione del mondo con la nazionale italiana nel 1994.

Beppe Signori 2

 

Perché Signori fu indagato per il calcioscommesse: quel ‘pizzino’ maledetto

L’attaccante lo ha raccontato nel docufilm Fuorigioco – Beppe Signori. Una storia di vita e di sport di Pier Paolo Paganelli. I suoi commercialisti lo avevano invitato a un incontro dove gli fu proposto di investire in delle gare truccate, ma lui rifiutò con fermezza. A coinvolgerlo nello scandalo un’ingenuità, una dimenticanza. La polizia trovò infatti nella sua abitazione un “pizzino” con degli appunti presi durante la suddetta riunione. Si era appuntato tutto ma poi l’aveva lasciato lì, dimenticato, senza mai più utilizzarlo. Ma quel bigliettino, trovato dagli inquirenti in quel momento, ha l’effetto di una bomba atomica. Un solo minuscolo foglietto diventa la base, l’unico appiglio di un impianto accusatorio che si sgretolerà dopo 10 anni, con l’assoluzione di Signori. Che però nel frattempo ha vissuto l’inferno e ha perso 10 anni di vita e di lavoro che nessuno gli restituirà. Una storia incredibile, che ha ispirato il docu-film di Paganelli.

https://youtu.be/Nzaqr_dTIvw

Il documentario è diventato anche un libro. Intanto il bomber, ora che tutto è finito, può dire la sua sull’accaduto in pubblico, prendendosi qualche rivincita dopo i dieci anni persi tra i processi. “Nessuno mi potrà mai restituire questi dieci anni, mi sono preso però una sorta di rivincita, la soddisfazione personale di gridare al mondo la mia innocenza”. Magra soddisfazione, ma almeno è la fine di un incubo.

La cronistoria di Beppe Signori nello scandalo Calcioscommesse

Un nuovo scandalo Calcioscommesse che, per numero di società coinvolte e personaggi di spicco indagati, scuote le fondamenta del calcio italiano. Il lavoro della Procura di Cremona dura anni, con sempre nuovi nomi e nuovi dettagli che balzano su tutti i telegiornali. Addirittura si arriva fino a Singapore, con un’organizzazione gestita da Eng See Tan che avrebbe contribuito alla compravendita delle partite, attraverso il gruppo degli “zingari” e quello dei “bolognesi”, riconducibile proprio a Signori. Scattano le radiazioni da parte della FIGC, che coinvolgono anche l’ex bomber della Lazio. La sentenza di primo grado del 9 agosto 2011 è pesantissima: 5 anni di squalifica più preclusione.

Beppe Signori
Beppe Signori e il Calcioscommesse

 

Le indagini terminano nel 2015, con Signori che viene rinviato a giudizio e il calvario continua, con ormai lo scandalo che ha lasciato un solco importante anche nell’opinione pubblica. La svolta arriva solo nel 2020, con l’arrivo della prescrizione. Solo nel 2021 però l’attaccante intravede della luce in fondo a un tunnel lungo una decade. Il 23 febbraio infatti arriva una prima assoluzione dalla Procura di Piacenza per il troncone riguardante la gara Padova-Piacenza del 2 ottobre 2010 perché “il fatto non sussiste”. Il 30 marzo arriva l’assoluzione anche dalla Procura di Modena per le gare Modena-Sassuolo e Modena-Siena del 2011. La motivazione è la stessa.

In virtù delle sentenze emesse dalla giustizia ordinaria, il primo giugno 2021, a decade finita, la FIGC riabilita Signori. Questo grazie a un provvedimento di grazia emesso dal presidente della FIGC Gabriele Gravina. E’ la fine del calvario e in questo 2022 Beppe sta raccontando la sua versione dei fatti.

 

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