Alf-Inge Haaland, solo ora questo nome dice qualcosa, grazie al lustro del figlio Erling. Non tutti sanno però che il padre fu un centrocampista della Premier League negli anni ’90 e che la sua carriera finì dopo un terribile infortunio, causato per vendetta.
C’è un nuovo fenomeno nel calcio. Forse colui che sfiderà Kylian Mbappè per essere il più grande della sua epoca, come fu per Maradona e Pelè prima e per Cristiano Ronaldo e Lionel Messi poi. Il suo nome è Erling Haaland, di mestiere centravanti. Il norvegese, classe 2000 è passato questa estate dal Borussia Dortmund al Manchester City. Passaggio obbligato er fare quell’ultimo step verso l’Olimpo del pallone. Tra i Citizens ha già iniziato a triturare numeri. Siamo a quota 12 reti in 8 gare tra Premier League, Champions League e Community Shield.
https://youtu.be/EzwOHjl7orU
Il padre
Forse però c’è qualcosa che ancora non tutti sanno in merito a questo nuovo crack del calcio mondiale. La famiglia infatti è già legata al calcio. Suo padre, Alf-Inge, negli anni ’90 si è fatto apprezzare come centrocampista tra Premier League e Norvegia. Passato per il Leeds United e per il Manchester City (la squadra ora del figlio), il padre di Haaland è finito sulle prime pagine delle cronache calcistiche per un brutto episodio che ha coinvolto lui e Roy Kean, il bad boy per eccellenza degli anni novanta.
Lo scontro tra Alf-Inge Haaland e Roy Keane
E’ il settembre del 1997 e si gioca Leeds-Manchester United. A centrocampo c’è la sfida tra Alf-Inge e Roy Keane. I due inevitabilmente vengono a contatto spesso e in uno di questi scontri il giocatore dei Red Devils finisce a terra, stavolta però molto dolorante. Inizialmente Haaland senior non capisce che l’infortunio è di quelli seri, che mettono in pericolo una carriera. Dà platealmente del simulatore all’avversario che da lì a poco si vedrà costretto a gestire una lesione al legamento crociato del ginocchio.
Roy Keane non è esattamente una di quelle persone dal carattere facile e non dimentica. Quattro anni dopo, con Alf-Inge in maglia Manchester City, i due si incrociano di nuovo e il Red Devil entra durissimo sul ginocchio dell’avversario, mandandogli la gamba in frantumi. Un infortunio talmente grave che non solo manda ai box a lungo “Alfie”, ma, dopo altri due anni con sole tre presenze in maglia Citizen, lo costringerà a ritirarsi.
“L’ho fatto per vendetta”, spiegherà Roy nella sua autobiografia, confermando la sua fama di calciatore fumantino. Ora però Alf-Inge Haaland può prendersi delle rivincite, non in prima persona, ma attraverso il figlio. Erling infatti al Manchester City è chiamato a confermare le sue enormi qualità, regalando altri trofei in bacheca e permettendo ai Citizens di guardare sempre più dall’alto verso il basso il Manchester United, la squadra principe proprio di Keane.