Eugenio Albarella, ex preparatore di Juventus e Napoli, è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su Twitch Tv Play per commentare le ultime uscite in Champions League delle italiane.
Il preparatore atletico Eugenio Albarella ha commentato la differenza di preparazione tra le squadre italiane e quelle europee e ha dato il suo parere sulle difficoltà del calcio italiano in Europa.
Queste le sue parole:
SULLA DIFFERENZA CON LA PREMIER LEAGUE – “Ieri dopo la partita del Napoli ho ricevuto tanti messaggi chiedendo quale delle due squadre fosse il Liverpool (ride ndr) In Premier League c’è un calcio meno tattico. E’ un calcio molto più dinamico e orientato allo spettacolo, e questo può far sembrare che sia più intenso. Puoi guardando i parametri capisci che non c’è troppa differenza. O per lo meno le metodologie non sono così diverse. Tanto è vero che il Napoli ieri ha sfoderato una prestazione da Premier League”.
SUL CALCIO EUROPEO – “Io non sono per copiare agli altri. Noi abbiamo una nostra identità che ha sempre funzionato. La validità della nostra scuola si testimonia dal fatto che ben 4 allenatori italiani hanno vinto la Premier League negli ultimi anni. Non direi che il calcio italiano è antico o fuori moda. La differenza è economica, la possibilità di fare le prime scelte e avere la possibilità di avere grandi valori fisici o tecnici. Ci sono anche allenatori italiani che si stanno adattando ad un calcio meno tattico e più europeo, ma non vuol dire che il calcio italiano non sia di qualità”.
SULLE PAROLE DI DE LIGT – “E’ un po’ in confusione, ha cercato di giustificare le sue dichiarazione di qualche mese fa. Il calcio tedesco per storia è molto fisico, basato sull’allenamento a secco. Può sembrare di confrontarsi con grande intensità di allenamento, ma questo non vuol dire che in Italia non si raggiungono quei livelli. La differenza oggi la fa la tecnica, la qualità. Quando sembrava che l’Inter non riuscisse a tenere il Bayern è perché il Bayern è una squadra che ha consolidato idee e che ha grandissima qualità”
SUL CALCIO ITALIANO – “Non mi piace il voler a tutti i costi additare il nostro calo ad un calcio schiavo della tattica. Non vedo nel futuro un calcio italiano non al livello di potere competere con le grandi europee. Il Napoli con un ambiente particolare e avendo voglia di dimostrare e sfruttando le difficoltà del Liverpool pur avendo meno esperienza delle altre ha dato una grande prestazione. Non dobbiamo farci influenzare e fare passare la Serie A come calcio minore. “